mercoledì 31 agosto 2011

ZARE MARKOVSKI A RADIO BOLOGNA UNO

-Bologna basket.it-


State già lavorando da un po’. “Lavoriamo bene, sono contento dell’applicazione dei giocatori, mi auguro solo che le cose continuino così”

Attorno alla squadra c’è tanta roba societaria, che tu stai cercando di tenere fuori dal campo. “Il mio modo è quello di lavorare sul campo, staccare i giocatori dalle cose che non sono quelle ideali, e più ci avviciniamo al campionato maggiore è il mio ottimismo e l’idea che la squadra possa far rinascere la Fortitudo”

Il primo acquisto è stato Blizzard, riunendo una coppia che c’era già in Virtus. Ma lui da anni non giocava.. “Sono molto affezionato a tutti i ragazzi che con me hanno fatto quel biennio bolognese, e Brett è uno di questi. Non mi sento con nessuno come è giusto che sia, ma c’è massimo rispetto e voglia di tornare a collaborare. La sua situazione è stata come quella di Lang, che però costa troppo: Brett era libero, anche lui non vedeva l’ora di ricollaborare in condizioni di reciproca fiducia. La forma? Ho rivisto quello che era nel 2007, magari aveva qualche chilo in più ma in questi giorni li ha già persi: non abbiamo ancora iniziato le amichevoli, ma in allenamento sta andando bene”

L’altro grande arrivo è Pecile. “Da lui mi aspetto molto, e per adesso sto avendo tanto in cambio. Vero che come detto è ancora presto, ma è arrivato ad una età in cui sa cosa ha fatto fin qui, di giusto e di sbagliato, è pieno di esperienza e la mette ogni giorno a disposizione degli altri. E’ un esempio da seguire per tutti, e lo sarà anche per gli americani: lui nella pallacanestro italiana un segno lo ha già dato”

Cosa vuole dire oggi Effe Biancoblu? “Voglia di riavere Basket City come era una volta, magari in dimensioni più piccole, ma almeno di essere importante a livello italiano. Bologna è nota da decenni per la sua pallacanestro, questo è un tentativo di non disperdere quei valori che la città, tramite le sue società cestistiche non solo di maggior spicco, ha creato nell’arco degli anni"

L’assenza del derby pesa? “Il derby a Bologna è solo una ciliegina sulla torta, la storia delle due società ha possibilità di continuare anche senza, ma è ovvio che sarebbe bello averlo”

Dicono che la vostra non è la Fortitudo vera. “Io devo solo giocare, spingere i tifosi a vederci, e mi fermo qui. Non ho niente in contrario sul fatto che questa non sia la vera Fortitudo, ma mi auguro che la gente ci segua vedendo in noi gli eredi dello spirito fortitudino: se questa non è quella vera, allora non c’è da nessuna parte. E’ la seconda realtà cestistica bolognese, deve essere seguita per questo”

Serve un rimpallo di motivazioni e stimoli tra pubblico e squadra in attesa di novità societarie. “Io alleno la seconda realtà del basket bolognese, che gioca sul campo dove la Fortitudo ha vinto degli scudetti, e questa è necessità e conferma che i presupposti ci sono. Poi che sia la squadra a dare il meglio”

Potrà essere l’anno zero? “Il tempo è galantuomo, non voglio anticipare dichiarazioni”

Bastoni potrebbe rimanere? “Mi ha sorpreso con il suo impegno, che rimanga o no non dipende solo dalla sua voglia ma dal momento della squadra e da quello che dirà il mercato"

La tua esperienza nel porno è migliorata? “Fu una battuta ad un tifoso che mi diceva di essere abbonato da 30 anni e quindi poteva dare consigli, io risposi a tono. Gente così c’è ovunque, ma a Bologna è moltiplicata per dieci, qui sono tutti tecnici”

Dice Messina che le squadre è più facile farle che allenarle. “Ha ragione, è bello attrezzare le squadre di buoni giocatori e poi dopo allenarle. Il coach è un valore aggiunto, ma le squadre vanno anche allenate.”

Gli americani quando verranno firmati? “Vorrei farlo entro la fine della settimana, aver avuto più disponibilità avremmo già fatto, ma ora cerchiamo di far combaciare risorse economiche ed esigenze tecniche, per cui non escludo che si possa andare anche oltre, ma vorrei chiudere in fretta”

I ruoli? “Una guardia-play o play-guardia qual dir si voglia, dato che Pecile ci offre contributo in entrambi i ruoli e abbiamo Blizzard come altro esterno, per cui qui serve completare con un giocatore fisico ma anche più tecnico come regista. Poi serve un 3 utilizzabile anche tra i lunghi, a me piace gestire i giocatori durante la partita a seconda delle necessità, non è che io abbia piani che poi devono essere sempre rispettati”

Quali sono le favorite del campionato? “Non ho analizzato, io guardo alla mia e poi casomai alla fine del girone d’andata vedremo cosa sarà. Ora vedo molte squadre fatte bene, ma per i pronostici aspettiamo”

Squadra da 90 o da 70 punti? “Io ne vorrei 90, ma nel basket puoi farne 90 e subirne 70… Ci sono tanti scontri tra attacco e difesa, nel basket, e quelli fanno la differenza. Faremo in modo che, con gli americani, noi possiamo avere punti nelle mani”

La prima cosa a cui hai pensato quando ti hanno proposto Bologna? “Solo le cose positive vissute, e un ulteriore stimolo di riconfermarmi dove avevo fatto bene. Rivincite non esistono, si guarda solo al domani, a voler fare meglio, e se qualcuno altro cerca rivincite e non le trova, io non c’entro”

Cosa fare per tenere alta l’attenzione in città? “Io sono affezionato alla prima Bologna che ho visto: ci vuole progetto sportivo e staff tecnico, poi toccherà alla società, con rinforzi economici e budget dagli abbonamenti per provare a crescere. Quando arrivammo secondi con la Virtus si doveva andare avanti su quella strada, invece sono stati fatti tre passi indietro e le cose si sono sfasciate. Qui i margini di miglioramento sono più grandi, si parte dalla Legadue, spero che la società ci spinga in alto”

In Virtus si fecero passi indietro. “I fatti contano più delle parole, questa è una opinione comune”

Fosse stata la Fortitudo riconosciuta, con immediata voglia di tornare in altissimo, sarebbe stato più difficile? “Con la mia esperienza, forse, sarebbe stato più facile. E’ una realtà che ha avuto grandi delusioni e con pochi precedenti, retrocedendo sul campo. Ma per me anche partire da qui non cambia niente: poteva essere più stimolante essere in serie A, ma qui le motivazioni comunque non mancano”

Della serie A cosa pensi? “Milano è favorita, accetterà questo ruolo perché per la città non è più tempo di basso profilo. Con questa squadra e con quello che c’è a disposizione l’obiettivo è chiaro, deve vincere. Finora Siena ha avuto tante sfidanti: noi, Roma, Milano e Cantù, come nel pugilato c’è stata una lotta per andare ad affrontare i campioni, e Cantù può starci dentro. Poi il gruppone di chi avrà il 50% di vittorie, con molta mediocrità”

Quali sono i veri obiettivi? “A bocce ancora ferme, speriamo in 2-3 anni (ma dipende dalla spinta della società) di essere, visto che siamo a Bologna, a rifare il mito della Fortitudo. Poi chiaro, io vorrei vincere tutte le partite, e provare tutte le volte che non siamo secondi a nessuno. Voglio che la gente riconosca i nostri impegni, e uscire sempre tra gli applausi: sarebbe la prova che il nucleo c’è, che la Fortitudo è tornata, e così magari i tifosi che non vogliono la sparizione del loro mito di gioventù potrebbero avvicinarsi di nuovo”

Qualche rinforzo se le cose andassero bene? “Ancora non ne abbiamo parlato, io ora penso solo al mio allenamento delle 18. Domani primo scrimmage, dobbiamo stare a porte chiuse perché siamo in Furla, ma la società cerca di trasferirci, almeno per le amichevoli e per le uscite ufficiali, al Paladozza così da essere a disposizione di tutti i tifosi. Speriamo la settimana prossima, con Brescia”

Squadra senza primedonne. “Ognuno deve dare il proprio contributo: chi fa lavoro sporco, chi esegue, chi prende rimbalzi e chi fa blocchi: per ora questo spirito lo vedo”

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