domenica 31 luglio 2011

Un Terminator per il Banco

-La Nuova Sardegna-

Ha firmato l'americano di passaporto georgiano Quinton Hosley

Lo chiamano Terminator e questo nickname fa capire da solo che tipo sia Quinton Robert Hosley, il colpo a sorpresa del Banco di Sardegna che ha annunciato ieri la firma dell'ala piccola americana di passaporto georgiano. A tutti gli effetti un giocatore comunitario e questo lascia aperta la porta a un pivot extracomunitario, l'ultimo giocatore che ancora manca al quintetto.

Blitz
A guardarlo Hosley sembra più un georgiano di Atlanta che uno di Tbilisi, ma il mercato degli stranieri ultimamente è virato in questo senso e la Dinamo ha sfruttato le possibilità offerte dal regolamento. Nel 2010 Hosley ha giocato con la nazionale georgiana e questo scongiura il pericolo di un caso-Thomas bis, nella sostanza la Dinamo ha pescato un jolly mettendo a segno un blitz: «Una settimana fa per noi era inavvicinabile - dice il ds Federico Pasquini - ma il mercato quest'anno è fatto un po' come la borsa, ci sono quotazioni che salgono e scendono e bisogna essere bravi a farsi trovare pronti quando si apre lo spiraglio giusto. Hosley è un nome grosso e sinceramente sembrava fuori portata, siamo riusciti a infilarci nello spiraglio. Siamo soddisfattissimi perché è il tipo di giocatore che cercavamo e volevamo, forte fisicamente, in grado di andare bene a rimbalzo e giocare anche in post basso. All'inizio della carriera ha giocato spesso anche da numero 4, negli ultimi due anni ha fatto quasi esclusivamente l'ala piccola. E per questo può essere un'opzione importante per i quintetti bassi che Sacchetti ama schierare, anche se poi sarà lui a dire come intende utilizzarlo».
 Chi è
Hosley è un giocatore che, al di là del passaporto, è stato capace di costruirsi una solida carriera europea a livelli importanti come dimostrano i contratti firmati per Real Madrid, Galatasaray e lo scorso anno Badalona (11 punti e 5,4 rimbalzi). È un all-around di due metri che sa fare tutto e con il suo fisico e l'atletismo è il raccordo ideale tra i due cugini Diener e Plisnic. Nato a New York nel 1984, ha ancora margini di miglioramento e il coach Meo Sacchetti lo ha scelto anche per la sua capacità di interpretare il gioco in transizione. Anche in questo caso è inutile fare paragoni con James White, che resta comunque un giocatore unico nel suo genere a prescindere dalle cifre del tabellino. È il secondo americano che arriva alla Dinamo dopo un'esperienza al Real Madrid: il primo fu Anthony Frederick, nella stagione 1992/93, come precedente non è per niente male...

Cosa manca.
In questo momento la Dinamo ha quattro quinti del quintetto: Travis e Drake Diener, Honsley e Plisnic. Sono due extracomunitari e due comunitari, in teoria ci sarebbe ancora la possibilità di scegliere il 2+4 e inseguire altri due giocatori comunitari. Ma non succederà, arriverà un centro e sarà statunitense. Ora tutte le energie, le attenzioni e i soldi rimasti liberi nel budget verranno concentrati in questa unica direzione. Il ds Pasquini ha una rosa di nomi e in questo momento il sogno di rifirmare Othello Hunter sembra destinato a rimanere tale. L'impressione è che non sarà una scelta affrettata e passerà qualche giorno prima della firma. Più probabile che prima possa arrivare il quarto lungo, che potrebbe anche essere un giovane in prestito.

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