sabato 30 luglio 2011

DNB, i conti in tasca al Don Bosco

-Il Tirreno-
100-120mila euro per puntare alla salvezza, 300mila per salire

Piani di battaglia per la DNB.
Non è una sigla da economisti, ma la nuova Divisione Nazionale B, la ex B dilettanti o B2 per parlare più chiaro. La categoria dalla quale Livorno cercherà di ripartire nel basket e che l'ultimo consiglio federale ha assegnato al Don Bosco come ricompensa per la mancata wild card in A3.  La società del PalaMacchia non si è persa d'animo, versando già la fideiussione di 14mila euro richiesta per iscriversi, e da lunedì prossimo - quando l'amministratore unico Marco Andromedi tornerà dalle vacanze - si metterà al lavoro per disegnare il roster della squadra, varando il piano tecnico ed economico. Nell'attesa di sapere se il sindaco Alessandro Cosimi darà una mano trovando finanziamenti e/o sponsorizzazioni il club caro a Massimo Faraoni ha cominciato a muoversi. Riccardo Tedeschi coach, Luca Castiglione vice, Leonardo Niccolai (promesso alla Libertas) riportato alla casa madre. Poi dovrebbero esserci il viareggino Bianchini (classe 1989, 2.02), un figlio del vivaio che ha girato tra Firenze, Piombino e Ghezzano, e i prospetti Agostini (1991, cambio del play) e Matteo Martini (1992, guardia), figlio di Luca, coach della Libertas di serie C. Ma il condizionale è d'obbligo. Anche se due under 21 a referto sono obbligatori.  «Faremo una squadra giovane - ha detto il coach Tedeschi e l'ha ribadito il ds Fabio Poggianti - con un play e un lungo titolare da reperire sul mercato come giocatori di riferimento del quintetto». Intanto sono già partiti contatti con le altre realtà cittadine, per stringere accordi di collaborazione. E la Libertas, prima fra tutte, ha già dato in prestito gli under 19 figli d'arte Fantoni, Mori e Tessarolo. 
I conti in tasca.
Una DNB da protagonisti, per andare in A3, costa almeno 250 - 300mila euro a stagione, ma per un campionato in assoluta economia puntando alla salvezza possono bastare anche 100-120mila euro. Gli obiettivi saranno legati a doppio filo con l'impegno del "major" e la sua volontà di credere nel rilancio del basket cittadino e nella riapertura dei cancelli del PalaLivorno, ormai abbandonato dall'estate 2009. Ma per giocare nel gigante di Porta a Terra bisognerà tracciare il campo secondo le nuove regole adottate nel 2010 (area rettangolare, tiro da tre punti a m. 6.75, linea del no sfondamento ecc.) e per farlo come Dio comanda servono circa 20mila euro. Chi staccherà l'assegno se davvero l'amministrazione comunale vuole restituire il PalaLivorno al basket? E' il primo quesito a cui rispondere d'urgenza, perché il campionato partirà il 25 settembre, fra due mesi scarsi.
 Parametri.
A 21 anni un giocatore di basket è svincolato e per tesserarlo bisogna pagare un prezzo, già stabilito. E non una tantum, ma a ogni campionato. Una specie di affitto annuale: 1400 euro in C2, 4000 in C dilettanti, 7.450 in DNB, 9.200 in DNA (o A3), 10mila in Legadue, 11mila in serie A. Soldi da versare subito alla Federazione che poi ad aprile dell'anno successivo provvede a girare l'85% della cifra alla società che deteneva il giocatore al momento dello svincolo (premio di formazione) e il 15% a chi l'ha tesserato da piccolo (premio di reclutamento). Per riscuotere questi soldi bisogna essere affiliati alla Fip e disputare almeno un campionato giovanile. Viene da pensare a cosa potrebbe ricevere ogni anno Basket Livorno dai vari Garri, Giachetti, Cotani, Fantoni, Vannini e compagnia se fosse sempre attiva. Roba da mangiarsi le mani... Se invece la società di formazione o di reclutamento hanno cessato l'attività, meglio, quei soldi restano nelle casse della Fip. 
Il campionato
Il girone A di DNB, quello con Livorno, sarà a 17 squadre perché le due di Sassari (Robur e Edera) si sono fuse e il coach scelto è il livornese Luca Granchi. Quindi un girone zoppo. Anche facendo le sette trasferte in Toscana con i pulmini in dotazione al Don Bosco e quelle più distanti in pullman dalla mattina alla sera il costo delle trasferte non sarà un'inezia. Poi c'è l'aereo per la Sardegna con tanto di pernottamento, l'obbligo di riprendere le partite in tv e di fare un servizio di netcasting in tempo reale della partita su internet. Anche pagando ai giocatori - meglio se livornesi e usciti dal vivaio Don Bosco per non pagare i 7.450 euro di parametro - rimborsi spese all'osso, circa 50-60mila euro se ne vanno per questa voce. E poi ci sono gli appartamenti da affittare per chi viene da fuori sede. Insomma 100-120mila euro sono veramente il budget minimo per disputare la B dilettanti puntando solo a salvare la pelle. Con il doppio invece si potrebbe tentare il salto di categoria. Dove si collocherà Livorno? La risposta è anche sul tavolo di Alessandro Cosimi.

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