sabato 30 luglio 2011

Effe Biancoblù Bologna, Romagnoli resta al comando

-Corriere dello Sport Stadio-


L'intreccio che unisce i tre proprietari delle squadre bolognesi, Claudio Sabatini, Giulio Romagnoli e Gilberto Sacrati, da ieri è ancora più visibile. Anche se il legame non è esattamente di intenti bensì di circostanze: in mattinata il giudice Candidi Tommasi aveva respinto il ricorso di Romagnoli (socio all'1% di Ozzano anche nella presidenza Sabatini) contro la regolarità della scissione del Gira. In questo modo, è arrivato il via libera per Sacrati, che dalla scissione di Ozzano ha acquisito l'attività senior che disputerà la B Dilettanti. Un fatto che sarebbe tutt'altro che estraneo ai motivi per cui, in serata, lo stesso Romagnoli ha deciso di restare ancora come presidente della Effe Biancoblu. «Sono stanco e ho davvero voglia di ferie - ha detto - ma poi ho visto che qualche virtussino sarebbe stato contento se me ne fossi andato e questo è stato il segnale che era giusto rimanere». FUTURO 
L'assemblea dei soci della società di Legadue doveva fugare dubbi sull'attività imminente del club, di fronte alla posizione discordante con il Comune, alla controproposta di acquisto di Gilberto Sacrati (che avrebbe come deadline venerdì prossimo) e anche ad una situazione di mercato bloccato con gli accordi con Andrea Pecile, Brett Blizzard e Tommaso Rinaldi in stand-by. Si attende lo sblocco, come hanno fatto capire ieri sera i soci usciti dallo studio Tosarelli dopo le 21, con un quasi unanime "andiamo avanti", che dovrà essere supportato dal percorso dei prossimi giorni.
PALADOZZA
 Il punto principale continua ad essere il Paladozza, dove la cordata della Effe Biancoblu attende una schiarita, soprattutto dopo l'ultima posizione assunta dal Comune: nell'incontro di giovedì l'Assessore allo Sport Luca Rizzo Nervo era parso più aperto alla gestione del Paladozza per la Effe, anche senza un accordo con Sacra-ti. Ed è proprio a Palazzo d'Accursio che Romagnoli e soci chiedono un segnale chiaro, dopo l'investitura ricevuta dall'amministrazione-Cancellieri, mentre poi l'iniziale apertura di Rizzo Nervo aveva lasciato spazio ai dubbi post-Consiglio Federale, e all'impossibilità di utilizzare il nome "Fortitudo" abbinato alla città di Bologna. Ieri sera Romagnoli ha ribadito l'importanza del Paladozza, come «tetto per l'attività sportiva» ma anche come veicolo per «rendere l'attività sportiva sostenibile economicamente». Un punto, quest'ultimo, che si lega ad introiti e sponsorizzazioni che sarebbero superiori in caso di gestione diretta dell'impianto. In questo caso con innegabili benefici per la prosecuzione dell'attività e per il budget. Per questo, la palla è nel campo del Comune, chiamato a prendere una posizione in merito alla Effe di Romagnoli e alla Fortitudo di Sacrati.
MARCHIO
 Con un accordo Romagnoli-Sacrati che appare più lontano - dato che anche quest'ultimo avrà la propria squadra senior - la questione-marchio porta verso un taglio netto. La Effe sembra pronta ad utilizzare il marchio della Casa madre - con la dicitura 1901 - abbandonando ogni tipo di battaglia per il marchio con So.ge.ma, la controllata di Fortitudo Pallacanestro: «Vogliamo dare un segno concreto che questa iniziativa è espressione nel settore professionistico di SG Fortitudo - sottolinea Romagnoli - il nostro obiettivo è quello di vedere una squadra che porti avanti la tradizione, i colori e i simboli di SG Fortitudo. Oggi ci sono due realtà che in qualche modo si contendono questo ruolo, noi non abbiamo nessun ostacolo a riunirle. Sacrati non è un nemico, e noi non vogliamo essere nemici per lui». Anche se la SG ieri ha chiesto - per continuare ad appoggiare la Effe - che Sacrati non sia coinvolto nel progetto...

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