venerdì 30 settembre 2011

Marcopoloshop.it Forlì sogna i play-off

- Corriere di Romagna ed .Forlì-

 Fulgor Libertas e Legadue, atto secondo: ci siamo. Dal miracolo di maggio al sogno play-off estivo della rinnovata dirigenza biancorossa il passo è più lungo di quanto sembri. Stupire una volta lo sanno fare in tanti, ora Forlì deve confermarsi diventando protagonista quanto meno di un cammino tranquillo verso la salvezza. È questo il vero traguardo da tagliare. Per salire di grado nelle ambizioni, una squadra costruita ancora una volta su tante scommesse deve vincerne parecchie. Vediamo quali. Mike Nardi. Capitano, vincente, leader designato per la prima volta in carriera. E' la chiave di volta se diventerà quel regista illuminato che può essere ma che sinora non è mai stato. Austin Freeman. Sa fare tutto e non spreca nulla. Si candida a marcatore principe del torneo, ma è ancora troppo altruista e poco sfrontato. Il destino della Marco Polo dipende anche dalla personalità che assumerà in campo. Shawn Huff. Tuttofare che può viaggiare stabilmente in doppia cifra, ma dopo un magico Europeo lo conoscono tutti e avrà prima o poi un calo che la Marco Polo deve sapere gestire. Luca Campani. Dal «forse non potrà più giocare» al quintetto base. Occasione della vita, meritata per le mani d'oro che ha, ma tutti gli attacchi avversari lo punteranno convinti che da lui la sbarra è sempre alzata. Tony Easley. Può togliere a Bill Wennington la nomea di "Gregarione". In attacco lo è, e va bene uguale, dietro doveva essere una minaccia e ancora non la si è mai vista. E' verticale e questo è il suo primo pregio e il primo difetto. IMOLA. In mano a Whiting, ma legata indissolubilmente al rendimento di Prato (prima) e Daniels (poi). Ecco l'Aget 2011-2012, al quale il nuovo coach Federico Fucà sta cercando di dare un'identità. Filippo Masoni. Resta un metronomo fondamentale per gli equilibri del gioco biancorosso, specie quando ci sarà da gestire (vedi il +20 all'andata con Bologna o il finale nel ritorno). Se ricomincia a buttarla da 3...tanto meglio. Trent Whiting. Lui è un punto fermo, il leader, l'unico al quale Federico Fucà ha dato licenza di inventare. Ed esagerare. Patricio Prato. L'uomo chiave, perchè Imola ha terribile bisogno dei suoi punti e pure di quella presenza fisica che seppe dare 2 anni fa. Andarci vicini sarebbe già un grande successo. Erik Daniels. Va bene l'americano di sistema e il bravo ragazzo, però dovrà completarsi con Prato. Ergo, se uno dà meno, l'altro sarà chiamato a produrre di più. Addendi. Davide Bruttini. Non avrà più scuse, nel senso che ora il quintetto e il salto di qualità definitivo potrà toglierseli solo con le proprie mani. Più cattivo sotto e con tanta autostima in più, così lo vorremmo. David Coyrnooh. L'infortunio di Maso-ni gli ha aperto la cabina di regia, ma le partite potrà spaccarle soprattutto da guardia. Atletismo e fame da vendere, lina delle rivelazioni della Legadue. Mirco Turel. Giovane in rampa di lancio, dai grandi mezzi e dal lodevole atteggiamento. Ha bisogno di tempo però per trovare la propria dimensione. Davide Andreays. Generoso lottatore che può rendersi utile in 2 ruoli. Non chiedamogli la luna però. Tukka Kotti. Solido, esperto e continuo. Il finlandese rappresenta il "classico valore aggiunto", pronto a rubare minuti ai titolari. Non velocissimo di piedi, ma utile. Terribilmente.

 

Nessun commento:

Posta un commento