venerdì 30 settembre 2011

Maltinti sicuro: «Ci divertiremo». Il presidente della Tesi Group è fiducioso: «La squadra mi piace».

- La Nazione ed. Pistoia-

Domenica il debutto




IL PRESIDENTE biancorosso Roberto Maltinti è uno sanguigno, un pistoiese verace, uno “scomodo”, come lui stesso si definisce. Di sicuro è uno abituato a dire ciò che pensa senza tanti giri di parole. «Mi chiedete se giocare la prima partita in casa possa essere un vantaggio o uno svantaggio? — dice Maltinti — Io dico che le squadre vanno affrontate tutte in casa e fuori per cui non vedo vantaggi o svantaggi nel giocare la prima in casa, piuttosto vedo uno svantaggio nell’avere un campionato zoppo e di questo non ne sono affatto contento. Tutto è successo nel giro di una settimana e noi ci troveremo a stare fermi quando gli altri giocheranno l’ultima partita di campionato che spesso è decisiva». Una situazione, quella creata dall’ammissione di Venezia in A1, che di certo non può lasciare contento nessuno e di certo occorre fare qualcosa per fermare questo scempio di pasticci che si ripetono ogni anno. «Sono amareggiato — prosegue Maltinti — perché vedo dei... rimediotti e non cose fatte bene. Se non troviamo unione d’intenti tra noi presidenti e non iniziamo a buttare giù regole chiare e definitive non vedo un grande futuro davanti a noi. Occorre pensare prima al bene della pallacanestro, poi alle questione personali». Fra rinvii ventilati, ripescaggi e quant’altro, domenica il campionato di Legadue prenderà comunque il via e la Giorgio Tesi Group sarà impegnata in casa contro la neopromossa Ostuni.
«FINO a domenica — dice Maltinti — siamo tutti forti, dopo inizieremo a vedere quali squadre lo saranno veramente. Posso parlare solo per sensazioni, perché alla fine è il campo che decide tutto, e posso dire che sembra che questa squadra piaccia. A noi piace sicuramente, ma ho sentito commenti positivi anche da parte di altri presidenti e mi auguro che siano stati sinceri». Pistoia si presenta al via della stagione con una squadra nuova sotto tutti i punti di vista. Nuova come organico e nuova come filosofia di gioco. Non più una squadra dipendente da uno o due giocatori, ma un gruppo dove tutti possono essere protagonisti. «E’ proprio questo ciò che mi piace — afferma Maltinti — quando dipendi da un paio di giocatori oltre ad essere più prevedibile sei anche meno spettacolare; quando, invece, sono in tanti a poter essere pericolosi hai maggiori soluzioni e lo spettacolo ne trae beneficio. Certo, la squadra è nuova e per questo ha bisogno di tempo per amalgamarsi e formare un gruppo unito. Ci vorrà del tempo prima di vedere il vero volto della squadra, ma sono convinto che una volta trovato il feeling questo gruppo ci farà divertire». 

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