martedì 4 ottobre 2011

La Montepaschi ha ancora tanta fame

-La Nazione-

LA CONCORRENZA con ìa presentazione dei campionato, con il nuovo calendario, con i continui aggiornamenti sulla vicenda Bryant è stata troppo forte. La Supercoppa italiana è stata già archiviata, almeno a livello nazionale. Non se ne paria più soprattutto perché in molti speravano di poter raccontare una storia diversa. Non tanto per una questione di 'tifo' piuttosto per dipingere uno scenario nuovo, diverso da quello delia solita Siena. Si sono dovuti accontentare di un gioco che non è stato affatto brillante. Ma alla fine il risultato non è cambiato. Una situazione che ha addi- rittura rafforzato l'idea di una Montepaschi imbattibile. Perché se giocando male, come innegabilmente è successo a Forlì, è riuscita comunque a vincere contro una squadra più pronta per un percorso diverso avuto nella pre-season, allora cosa succederà quando anche la Mens Sana avrà aggiustato i suoi meccanismi, quando avrà superato una condizione di forma attualmente eterogenea, quando insomma sarà la Mens Sana migliore? Interrogativo che in molti si stanno ponendo. Tra questi anche i tifosi delia Montepaschi che guardano, però, la questione dal punto di vista opposto. Intanto si sono divertiti, hanno sofferto e poi gioito nella prima uscita stagionale. Hanno festeggiato con la squadra in modo acceso, niente di meno di una Coppa Italia, niente di meno di una qualificazione alle Final Four. Quello con Cantù è stato un successo straordinario, al netto del basket un successo arrivato giocando male vale di più espresso, in quanto ha evidenziato ancora una volta, se mai ce ne fosse stato bisogno, il grande orgoglio della squadra, un tasso tecnico che può raggiungere picchi di eccellenza attraverso giocate individuali da campioni, come ha sottolineato a fine partita io stesso Simone Pianigiani. Il tutto senza Andersen, il colpo principale dei mercato, con Summers che deve comprendere meglio il basket europeo ma che ha già fatto vedere sprazzi molto interessanti. E poi tutta la schiera dei reduci dall'Europeo, evidentemente stanchi se non acciaccati come Nikos Zisis. Ci vorrà del tempo per ottenere un gioco di livello europeo, per tornare a macinare il basket che lo scorso hanno aveva impressionato tutti nella regular season di Euroleague. Ma non c'è fretta, lo staff potrà lavorare con calma. Intanto il primo trofeo è stato messo in bacheca.  

Nessun commento:

Posta un commento