giovedì 23 giugno 2011

Tezenis Verona, presto le novità

- L'Arena -

Alla Scaligera, la figura di general manager, come Verona era abituata ad avere, non ci sarà. Tale sarebbe stato Nicola Alberani se avesse lasciato Forlì («ho rinunciato a più soldi per restare alla Fulgor», ha riferito ai giornalisti romagnoli), ma il club è ora costretto ad altre soluzioni. E Andrea Fadini, pur con incarico diverso rispetto al passato (è tuttora amministratore delegato), potrebbe mantenere un ruolo importante (e magari "allevare" un giovane). E' a lui che i soci, intanto, si affidano (o almeno chiedono consigli) per un passaggio importante come la scelta del nuovo allenatore. E cade ogni supposto interesse per i vari Riva, Fabbricatore, Pastori, Baiesi. Chiusa l'epoca di Marcelletti, che, comunque, ha portato la Tezenis ad una posizione di classifica che, unita alla solidità economica del club, consente un quasi sicuro ripescaggio in Legadue, la Scaligera deve decidere se puntare su un allenatore di transizione o se affidargli l'apertura di un nuovo ciclo. Dipenderà, ovviamente, dai programmi ancora all'esame della società, da definire nei dettagli quando sarà ben chiaro l'assetto all'interno della stessa. Intanto i soci Vicenzi, Bordato e Pedrollo, stanno valutando quale strada scegliere per il  futuro E' molto probabile che i rapporti azionari (attualmente i soci Pedrollo e Bordato hanno il 16 per cento ciascuno, mentre il resto è nelle mani di Giuseppe Vicenzi) subiranno variazioni. I soci devono trovare un'identità di vedute e programmi su questo tema per andare avanti insieme. C'è la volontà di ampliare, per quanto possibile, la base societaria, alle stesse condizioni che hanno portato, un anno fa, all'ingresso di Pedrollo e Bordato. Ma non ci sono, probabilmente, i tempi tecnici perché ciò avvenga prima di scadenze importanti come la scelta di un nuovo allenatore e di un management nel quale sia o meno coinvolto Andrea Fadini, che, dal giorno della retrocessione, mai ha smesso di operare. E, ovviamente, della conferma della Tezenis in Legadue (30 giugno). Tra i punti da definire rimane anche quello della presidenza. Tra gli accordi al momento dell'ingresso dei nuovi soci, c'era anche quello, dopo un certo tempo, del passaggio della carica da Vicenzi a Pedrollo. Solo dopo la scelta dell'allenatore, quando si avrà la certezza della Legadue, si passerà alla squadra. Andrea Renzi, intanto, è oggetto di diverse richieste da società di A (Varese, Cantù) e Legadue (Brescia). Intanto, è un patrimonio di Verona. La situazione nelle altre piazze è in evoluzione. Udine ha ricapitalizzato in parte e nella prossima assemblea ha all'ordine del giorno, in alternativa, l'autoretrocessione in A3 (o campionato di sviluppo), seguendo la strada indicata da Casalpusterlengo. A Ferrara, sembra sempre più lontana la possibilità di una cessione dei diritti alla Fortitudo (che guarda anche a Rimini e Udine per riportare la Legadue al PalaDozza), tanto che si comincia a parlare anche di fallimento. Intanto, Sabatini, patron della Virtus Bologna, potrebbe portare a Ferrara la "sua" Ozzano, squadra di B2.
Frosini è libero
E' praticamente scontato il divorzio tra la Pallacanestro Reggiana e il capitano Alessandro Frosini. Il centro cresciuto nella Scaligera, e che abita a Verona, l'aveva fatto capire anche nella bella serata a Veronamercato, nella quale si è ricordato il trionfo della Scaligera nella Coppa Italia 1991. Frosini, 39 anni il prossimo settembre, ma ancora competitivo come si è visto nell'ultima stagione alla Trenkwalder, riferisce che «nulla è ancora deciso» e ribadisce «l'intenzione di conti- nuare a giocare a basket». Fa presente: «Mi sto curando al tendine d'Achille, come ogni estate al termine dei campionati. Si tratta di un infortunio che m'è venuto quando ancora mi trovavo a Verona ed avevo 20 anni. E' come perle Olimpiadi, ogni quattro anni mi viene fuori. Mi è accaduto anche quest'anno e mi ha condizionato sia nel minutaggio che nelle prestazioni. Attualmen- te sono senza squadra e non ho ricevuto altre offerte. Il mercato è ancora fermo e dovrò aspettare. Vorrei giocare in una determinata situazione, in un progetto serio. Se non arriverà nessuna proposta di questo tipo, potrei prendere in esame anche a un ruolo dirigenziale, sempre legato al mondo della pallacanestro, visto che ormai sono in quest'ambiente da vent'anni».

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