giovedì 1 settembre 2011

ScavoliniSiviglia Pesaro: Nuove geometrie sul parquet

-Il Resto del Carlino ed. Pesaro-

CI SONO SEMPRE una quindicina di persone ogni giorno a seguire gli allenamenti della Scavolini Siviglia. E non sono tutti abitanti di Gradara. Un altro chiaro segnale delle aspettative che regnano sulla nuova Vuelle: chi si fa la strada fin qui è curioso di conoscere i volti che hanno infiammato la campagna acquisti.

E, visto in divisa da gioco, Jumaine Jones fa veramente spavento: una quercia d’ebano dotata di una classe infinita, solo studiarne i movimenti dà piacere. Così come White, elastico e plastico, mentre Hickman è una scheggia con una bella elevazione.
Le qualità degli altri - Traini, Flamini e Lydeka - le conosciamo bene. Divertente guardare l’espressione di baby-Cercolani di fianco a simili campioni, l’agonismo di Trifunovic che si mangerebbe il pallone pur di svettare, o l’ordinato inglesino Bailey, il fisicaccio di Tortù, la stazza di Gennari, l’entusiasmo di Giroli, la voglia di Alibegovic e Cesana.
Ognuno fa la sua parte.E Cavaliero si mostra ottimista:
"Presto farò la risonanza magnetica per sapere quando posso riprendere con la squadra. Sto facendo ogni giorno passi avanti: il mio obiettivo per farmi conoscere dai tifosi è il Memorial Ford". 
A ORGANIZZARE gli allenamenti con Badioli e Turchetto c’è anche Calbini, aggiunta preziosa per lo staff, vista l’intelligenza cestistica che il play ha sempre dimostrato. Mentre Venerandi si prende cura del fisico dei biancorossi.
"C’è molta carne al fuoco perché stiamo sommando molto lavoro offensivo a quello difensivo — racconta Badioli — Abbiamo iniziato ad impostare la difesa sul pick and roll, parte predominante del gioco di tante squadre. Ora passeremo alla cura dei particolari".
C’è qualcuno che ti ha sorpreso?
"Mi ha stupito la fisicità di Hickman, il meno pubblicizzato dei nostri tre americani. Ieri ha fatto una schiacciata che ci ha lasciato di stucco, con una potenza atletica incredibile. E l’atteggiamento dei due assi, davvero molto positivo. I caratteri poi verranno fuori, ma da quel che si intravede questo gruppo starà bene insieme".
Vedremo qualcosa di nuovo nel vostro gioco: cosa in particolare?
"Stiamo puntando l’attenzione sulle varie opzioni del contropiede e anche nel dare la palla dentro, non solo ai lunghi, ma anche agli esterni che hanno buone capacità in post basso. Ci servirà anche per far collassare le difese, oltre che per concludere, in modo che la palla torni sul perimetro. E’ vero che, eccetto Cavaliero, non abbiamo specialisti da tre punti, ma nessuno dei nostri può essere battezzato".
Si avvicinano le prime amichevoli: cosa dobbiamo aspettarci?
"Arriveremo a Senigallia con due settimane di duro lavoro nelle gambe, per cui non vi aspettate di vedere subito una squadra brillante: le amichevoli sono test di verifica. Ogni anno si ricomincia daccapo con nuove geometrie e prima va trovata la chimica. Ora non è il momento dello spettacolo, ma del lavoro — sottolinea Badioli —. Non vorrei che passasse l’idea che questa squadra è qui per fare cinema. I numeri li hanno nel loro bagaglio, lo spettacolo lo vedremo, ma siamo qui per giocare a pallacanestro".

Nessun commento:

Posta un commento