La 131 non è mai stata un'autostrada, ma se fino a giovedì la direttissima Sassari-Cagliari nella trattativa Cellino-Dinamo sembrava agevolmente percorribile, ieri si è ristretta a una corsia. fl presidente del Cagliari lira il freno Ieri un'affollata assemblea convocala dai tifosi biancoblù Per tutta la giornata i contabili del presidente del Cagliari calcio, che si era proposto per rilevare la società-miracolo della serie A di basket, messa in vendita dal presidente Luciano Mele, hanno spulciato i numeri inviati a Cagliari da Sassari. Ieri poco prima delle 19 una mail ha gelato la sala del Bandiera gialla, dove in una affollata assemblea convocata dai tifosi si stava appunto sviscerando la situazione. Ne ha dato notizia Pinuccio Mele, general manager della Dinamo: «L'avvocato di Cellino dice che non gli tornano i conti. Accetto il fatto che Cellino possa cambiare idea. Non trova uno sponsor, come aveva sostenuto? Non vuole più comprare? Legittimo, ma i nostri conti sono re- golarissimi». Un passo indietro, da Cagliari. Anzi, due, visto che nel pomeriggio il presidente del Cagliari aveva fatto sapere che in presenza di una cordata sassarese interessata a rilevare la sassarese Dinamo avrebbe rinunciato. Una garbata scusa? Anche perché Mele ha assicurato che non esistono cordate sassaresi: «L'unico approccio è arrivato da uno studio legale milanese, che ha sostenuto di rappresentare degli imprenditori sassaresi. Trattiamo con l'avvocato, ma voglio sapere a nome di chi. Non faccio vedere le carte a uno sconosciuto». «Con Cellino ha proseguito Mele : ci siamo incontrati e abbiamo parlato per due ore, senza pregiudizi. Ha detto di voler acquistare il 100% delle quote garantendo di voler lasciare la Dinamo a Sassari. Gli abbiamo detto che la cediamo a debiti zero, l'unica è far fronte al milione mancante dovuto al fatto che lo sponsor garantito a inizio stagione non e arrivato. Poi gli abbiamo spiegato che i diritti tv nel basket valgono 100.000 euro su un bilancio di 4 milioni, e non 45 milioni come nel calcio. Che non compri va bene, ripeto, ma la nostra fideiussione è a garanzia di ogni sorpresa, e vale il milione. I conti tornano eccome». E questa sicurezza di Pinuccio Mele può far pensare a un chiarimento, e a una 131 che possa tornare a quattro corsie. Il milione è stato l'oggetto delle domande di molti degli oltre 200 presenti. Pinuccio Mele, dopo aver ribadito che la situazione è la stessa del 30 marzo, quando lanciò l'allarme e annunciò la messa in vendita della società, ha risposto a tutti e su tutto. «Fare i proprietari gratis non va bene, lo sappiamo, ma non ci si può sostituire a uno sponsor». «I bilanci non sono mai in pari, li facciamo diventare in pari noi soci». «White e Hunter insieme prendono quanto il solo Sharrod Ford». «Le chiavi della società al sindaco? La Dinamo non è fallita, non ha debiti. Manca quel milione». «Su quanto si può contare per il futuro? Su 400.000 euro del Banco e sugli abbonamenti. La legge Tremonti non permette sponsor pubblici, anche con la Regione non ci sono certezze». «Gli incassi dai playoff? Un saldo attivo di 20.000 euro. Senza gara4 saremmo andati sotto di 50.000, ma siamo felici di aver fatto i playoff». All'assemblea, alla quale erano stati invitati i rappresentanti di Banco, E.On e Cagliari calcio, erano presenti gli assessori allo sport del Comune, Alessio Mar-ras, e della Provincia, Roberto Desini. Marras in particolare ha ricordato l'impegno dell'amministrazione e del sindaco Ganau per trovare un partner a una Dinamo «campio- ne d'Italia nel rapporto qualità-prezzo. Stiamo facendo di tutto, tutto il possibile, Ganau si è anche esposto sollecitando E.On ma siamo un territorio in sofferenza, evidentemente non appetibile da uno sponsor nazionale». Un accenno all'operazione «chimica verde», affare da 700 milioni, e alla possibilità di un intervento ma sono state solo parole, le ennesime, prima della constatazione-accusa dia Pinuccio Mele: «Evidentemente non sono i Mele che non possono permettersi la A di basket ma il territorio, nonostante 800.000 euro dalla biglietteria. Dopo tre anni di grandi risultati si doveva parlare di nuovo palasport, non di cessione». Per la quale invece si va avanti. Ma oltre Tirreno, e non lungo la 131sabato 25 giugno 2011
Dinamo, interruzioone sulla 131
Trattativa Sassari-Cagliari, Cellino fa dietrofront. Mele ribatte:«Conti a posto»
La 131 non è mai stata un'autostrada, ma se fino a giovedì la direttissima Sassari-Cagliari nella trattativa Cellino-Dinamo sembrava agevolmente percorribile, ieri si è ristretta a una corsia. fl presidente del Cagliari lira il freno Ieri un'affollata assemblea convocala dai tifosi biancoblù Per tutta la giornata i contabili del presidente del Cagliari calcio, che si era proposto per rilevare la società-miracolo della serie A di basket, messa in vendita dal presidente Luciano Mele, hanno spulciato i numeri inviati a Cagliari da Sassari. Ieri poco prima delle 19 una mail ha gelato la sala del Bandiera gialla, dove in una affollata assemblea convocata dai tifosi si stava appunto sviscerando la situazione. Ne ha dato notizia Pinuccio Mele, general manager della Dinamo: «L'avvocato di Cellino dice che non gli tornano i conti. Accetto il fatto che Cellino possa cambiare idea. Non trova uno sponsor, come aveva sostenuto? Non vuole più comprare? Legittimo, ma i nostri conti sono re- golarissimi». Un passo indietro, da Cagliari. Anzi, due, visto che nel pomeriggio il presidente del Cagliari aveva fatto sapere che in presenza di una cordata sassarese interessata a rilevare la sassarese Dinamo avrebbe rinunciato. Una garbata scusa? Anche perché Mele ha assicurato che non esistono cordate sassaresi: «L'unico approccio è arrivato da uno studio legale milanese, che ha sostenuto di rappresentare degli imprenditori sassaresi. Trattiamo con l'avvocato, ma voglio sapere a nome di chi. Non faccio vedere le carte a uno sconosciuto». «Con Cellino ha proseguito Mele : ci siamo incontrati e abbiamo parlato per due ore, senza pregiudizi. Ha detto di voler acquistare il 100% delle quote garantendo di voler lasciare la Dinamo a Sassari. Gli abbiamo detto che la cediamo a debiti zero, l'unica è far fronte al milione mancante dovuto al fatto che lo sponsor garantito a inizio stagione non e arrivato. Poi gli abbiamo spiegato che i diritti tv nel basket valgono 100.000 euro su un bilancio di 4 milioni, e non 45 milioni come nel calcio. Che non compri va bene, ripeto, ma la nostra fideiussione è a garanzia di ogni sorpresa, e vale il milione. I conti tornano eccome». E questa sicurezza di Pinuccio Mele può far pensare a un chiarimento, e a una 131 che possa tornare a quattro corsie. Il milione è stato l'oggetto delle domande di molti degli oltre 200 presenti. Pinuccio Mele, dopo aver ribadito che la situazione è la stessa del 30 marzo, quando lanciò l'allarme e annunciò la messa in vendita della società, ha risposto a tutti e su tutto. «Fare i proprietari gratis non va bene, lo sappiamo, ma non ci si può sostituire a uno sponsor». «I bilanci non sono mai in pari, li facciamo diventare in pari noi soci». «White e Hunter insieme prendono quanto il solo Sharrod Ford». «Le chiavi della società al sindaco? La Dinamo non è fallita, non ha debiti. Manca quel milione». «Su quanto si può contare per il futuro? Su 400.000 euro del Banco e sugli abbonamenti. La legge Tremonti non permette sponsor pubblici, anche con la Regione non ci sono certezze». «Gli incassi dai playoff? Un saldo attivo di 20.000 euro. Senza gara4 saremmo andati sotto di 50.000, ma siamo felici di aver fatto i playoff». All'assemblea, alla quale erano stati invitati i rappresentanti di Banco, E.On e Cagliari calcio, erano presenti gli assessori allo sport del Comune, Alessio Mar-ras, e della Provincia, Roberto Desini. Marras in particolare ha ricordato l'impegno dell'amministrazione e del sindaco Ganau per trovare un partner a una Dinamo «campio- ne d'Italia nel rapporto qualità-prezzo. Stiamo facendo di tutto, tutto il possibile, Ganau si è anche esposto sollecitando E.On ma siamo un territorio in sofferenza, evidentemente non appetibile da uno sponsor nazionale». Un accenno all'operazione «chimica verde», affare da 700 milioni, e alla possibilità di un intervento ma sono state solo parole, le ennesime, prima della constatazione-accusa dia Pinuccio Mele: «Evidentemente non sono i Mele che non possono permettersi la A di basket ma il territorio, nonostante 800.000 euro dalla biglietteria. Dopo tre anni di grandi risultati si doveva parlare di nuovo palasport, non di cessione». Per la quale invece si va avanti. Ma oltre Tirreno, e non lungo la 131
La 131 non è mai stata un'autostrada, ma se fino a giovedì la direttissima Sassari-Cagliari nella trattativa Cellino-Dinamo sembrava agevolmente percorribile, ieri si è ristretta a una corsia. fl presidente del Cagliari lira il freno Ieri un'affollata assemblea convocala dai tifosi biancoblù Per tutta la giornata i contabili del presidente del Cagliari calcio, che si era proposto per rilevare la società-miracolo della serie A di basket, messa in vendita dal presidente Luciano Mele, hanno spulciato i numeri inviati a Cagliari da Sassari. Ieri poco prima delle 19 una mail ha gelato la sala del Bandiera gialla, dove in una affollata assemblea convocata dai tifosi si stava appunto sviscerando la situazione. Ne ha dato notizia Pinuccio Mele, general manager della Dinamo: «L'avvocato di Cellino dice che non gli tornano i conti. Accetto il fatto che Cellino possa cambiare idea. Non trova uno sponsor, come aveva sostenuto? Non vuole più comprare? Legittimo, ma i nostri conti sono re- golarissimi». Un passo indietro, da Cagliari. Anzi, due, visto che nel pomeriggio il presidente del Cagliari aveva fatto sapere che in presenza di una cordata sassarese interessata a rilevare la sassarese Dinamo avrebbe rinunciato. Una garbata scusa? Anche perché Mele ha assicurato che non esistono cordate sassaresi: «L'unico approccio è arrivato da uno studio legale milanese, che ha sostenuto di rappresentare degli imprenditori sassaresi. Trattiamo con l'avvocato, ma voglio sapere a nome di chi. Non faccio vedere le carte a uno sconosciuto». «Con Cellino ha proseguito Mele : ci siamo incontrati e abbiamo parlato per due ore, senza pregiudizi. Ha detto di voler acquistare il 100% delle quote garantendo di voler lasciare la Dinamo a Sassari. Gli abbiamo detto che la cediamo a debiti zero, l'unica è far fronte al milione mancante dovuto al fatto che lo sponsor garantito a inizio stagione non e arrivato. Poi gli abbiamo spiegato che i diritti tv nel basket valgono 100.000 euro su un bilancio di 4 milioni, e non 45 milioni come nel calcio. Che non compri va bene, ripeto, ma la nostra fideiussione è a garanzia di ogni sorpresa, e vale il milione. I conti tornano eccome». E questa sicurezza di Pinuccio Mele può far pensare a un chiarimento, e a una 131 che possa tornare a quattro corsie. Il milione è stato l'oggetto delle domande di molti degli oltre 200 presenti. Pinuccio Mele, dopo aver ribadito che la situazione è la stessa del 30 marzo, quando lanciò l'allarme e annunciò la messa in vendita della società, ha risposto a tutti e su tutto. «Fare i proprietari gratis non va bene, lo sappiamo, ma non ci si può sostituire a uno sponsor». «I bilanci non sono mai in pari, li facciamo diventare in pari noi soci». «White e Hunter insieme prendono quanto il solo Sharrod Ford». «Le chiavi della società al sindaco? La Dinamo non è fallita, non ha debiti. Manca quel milione». «Su quanto si può contare per il futuro? Su 400.000 euro del Banco e sugli abbonamenti. La legge Tremonti non permette sponsor pubblici, anche con la Regione non ci sono certezze». «Gli incassi dai playoff? Un saldo attivo di 20.000 euro. Senza gara4 saremmo andati sotto di 50.000, ma siamo felici di aver fatto i playoff». All'assemblea, alla quale erano stati invitati i rappresentanti di Banco, E.On e Cagliari calcio, erano presenti gli assessori allo sport del Comune, Alessio Mar-ras, e della Provincia, Roberto Desini. Marras in particolare ha ricordato l'impegno dell'amministrazione e del sindaco Ganau per trovare un partner a una Dinamo «campio- ne d'Italia nel rapporto qualità-prezzo. Stiamo facendo di tutto, tutto il possibile, Ganau si è anche esposto sollecitando E.On ma siamo un territorio in sofferenza, evidentemente non appetibile da uno sponsor nazionale». Un accenno all'operazione «chimica verde», affare da 700 milioni, e alla possibilità di un intervento ma sono state solo parole, le ennesime, prima della constatazione-accusa dia Pinuccio Mele: «Evidentemente non sono i Mele che non possono permettersi la A di basket ma il territorio, nonostante 800.000 euro dalla biglietteria. Dopo tre anni di grandi risultati si doveva parlare di nuovo palasport, non di cessione». Per la quale invece si va avanti. Ma oltre Tirreno, e non lungo la 131
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