-Il Resto del Carlino ed. Reggio Emilia-
Carica. «La nuova Trenk mi piace, Menetti meritava questa chance»
LA STAGIONE DEL RISCATTO. Questo si augura Nicolò Melli, 20 anni, “golden boy” del basket italiano, reggiano per nascita e per crescita cestistica, passato nell’estate 2010 all’Armani Milano con cui ha firmato un contratto quadriennale.
Nel corso dell’ultima annata è poi finito in prestito alla Scavolini Pesaro. Dopo la splendida esperienza con l’Under 20, medaglia d’argento agli Europei di categoria, e le settimane di raduno con la Nazionale A,
Melli si presenta con estrema determinazione ai nastri di partenza della nuova stagione, anche se una noiosa fascite plantare stia tormentando la sua preparazione.
Melli, è pronto per tornare in campo?
"Quasi, con tutti gli scongiuri del caso. Martedì ho ripreso pian piano a correre, dopo aver fatto, per alcuni giorni solo terapie strumentali per sistemare la fascite e tanti pesi. Nel giro di una settimana dovrei riprendere a pieno regime".
La sua è stata un’estate molto felice, sportivamente parlando…
"Assolutamente sì; veramente entusiasmante, con sensazioni straordinarie, in particolare agli Europei Under 20, ma pure durante il training con la Nazionale A. E’ stato un grande onore essere convocato. Sono stati anche mesi lunghi e duri dal punto di vista del lavoro svolto, ma rifarei tutto".
Prima di farsi male aveva fatto un pensierino ad andare in Lituania con Bargnani e compagni?
"Facevo parte del gruppo a tutti gli effetti quindi avevo la possibilità di giocare le mie carte. Chiaramente l’infortunio rimediato ha chiuso tutti i discorsi".
Come le è parsa la Nazionale dei 3 Nba?
"Un gruppo unito, bello. Bargnani, Belinelli e Gallinari erano molto disponibili verso i compagni e verso il coach. C’è talento e qualità, ma agli Europei ci sono anche avversari molto forti".
Dopo il periodo in prestito a Pesaro quest’anno conta di fare tutta la stagione in maglia Armani?
"Sicuramente. Parto con l’idea di restare e farmi spazio. Naturalmente sarà durissima, ma è il mio obiettivo. E infatti sono molto incavolato per essere fermo in questo periodo quando i big della squadra sono assenti. Ma recupererò. Per me questo è un anno fondamentale".
Cosa non ha funzionato l’anno passato?
"Poteva andare meglio, non lo nascondo. Ma per me è un capitolo chiuso, dei problemi avuti non voglio più parlare".
Ha seguito il mercato della Trenkwalder?
“Si, è mi è piaciuto come è stata costruita la squadra. Filloy in Legadue può fare la differenza, Robinson è perfetto per la categoria, e se Slanina riuscirà a star bene tutta la stagione può essere l’arma in più per i biancorossi. Poi sono molto contento per Menetti, gli faccio i migliori in bocca al lupo. Si merita questa chances”.
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