lunedì 1 agosto 2011

Un gigante per far grande la Benetton

-La Tribuna di Treviso-

Jeff Adrien, miglior Nba in preseason, chiude il quintetto di Djordjevic

«Jeff Adrien avevamo cercato di prenderlo anche un anno fa, stavolta ci abbiamo riprovato e ci siamo riusciti». Non nasconde la sua soddisfazione Claudio Coldebella dopo il colpo che ha completato il quintetto della Benetton: Jeff Adrien. «Uno che ci piace tantissimo - prosegue il gm -, giocatore molto intenso, grandissimo rimbalzista: nella scorsa preseason Nba è stato il migliore in base ai minuti in campo».
Nonostante sia un 2.02.«Ma la statura non è un problema, importante è dove si riesce ad arrivare con le braccia ma pure la voglia di andarli a prendere, i rimbalzi: lui ha queste caratteristiche, è un combattente, ha aggressività e leadership, ha portato la sua università in semifinale Ncaa, ora ha voglia di mettersi in gioco anche in Europa e a Treviso avrà una grande opportunità».
Ma pensavate di chiudere il quintetto base prima della fine di luglio? «Difficile stabilire le tempistiche, le cose possono cambiare velocemente: devi seguire comunque una tua filosofia e rispettare il budget, e qui, chiaro, bisogna stare molto attenti. Direi che abbiamo lavorato con lo staff in maniera parecchio impegnativa, raggiungendo i nostri obiettivi».
Chiaramente avete creato la Benetton che voleva il coach. «Ovviamente. Io e Sasha ci sentiamo una ventina di volte al giorno...».
Una Benetton soprattutto rinfrescata. «E dove i giovani avranno la possibilità di giocare e di mettersi in mostra. Cercheremo di fare il basket aggressivo che ha in mente Djordjevic, però di questo è meglio che parliate con lui».
Per completare la panchina vi manca un comunitario. «Sì, stiamo sempre con gli occhi aperti. Sarà una scelta che faremo senza fretta».
A occhio e croce pare una Benetton d'assalto, da battaglia. «Una Benetton con tanta voglia di lavorare, non per nulla saremo i primi ad iniziare il precampionato: i giocatori sono tutti curiosi di iniziare, l'ambiente è carico, c'è positività. E mi sembra che lo siano anche i tifosi. Al raduno mancheranno Mekel, Moldoveanu, Motiejunas, tutti in nazionale, ma non è un problema, bisognerà trovare la chimica ma Sasha qui è una garanzia. E poi un capitano come Bulleri, che a Treviso s'è formato, ha avuto i momenti migliori e conosce la piazza, ci darà una grossa mano. I giovani per migliorarsi devono lavorare sodo, per questo abbiamo cercato di comporre uno staff tecnico che favorisca la loro crescita. E il miglioramento individuale creerà anche quello collettivo: l'etica del lavoro per noi è fondamentale. Ed è bello vederli in azione in Europa con le varie nazionali: Gentile, De Nicolao, Gaspardo, Di Prampero, Ivanov. E non dimentico lo staff: il preparatore Schiavon è stato con l'under 18, il dottor Motta ha collaborato con la Fiba agli Europei under 20»

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