-Il Resto del Carlino ed. Bologna-
Sinergia. "Al progetto Madison aderisco se ci sono Sacrati, Effe e Comune".
Marcelus Kemp potrebbe rimanere alla Virtus. Il Besiktas si è impegnato a versare domani i 130mila euro del suo buyout, ma Claudio Sabatini sta valutando se rinunciare a quei soldi, confermando il giocatore.
"Tecnicamente è l’ala piccola che ci manca per completare la squadra — spiega il presidente Sabatini — e stiamo valutando la possibilità di prolungare il suo contratto. Kemp ha cambiato agente ed ora è rappresentato da Dario Santrolli, persona con la quale non abbiamo mai avuto problemi. Dopo quello che è successo nella passata stagione dal giocatore non mi aspetto solo delle parole ma anche dei fatti, altrimenti le richieste per lui non mancano".
Ha dato la sua disponibilità a dialogare con la Effe Bologna per una possibile cogestione del PalaDozza. Come mai?
"Perché quello del palasport è un problema della città e mi sembra normale che la Virtus partecipi a questo dialogo. Mi è sembrato poco normale quello che è successo prima e cioè che sia stata esclusa dagli incontri una società professionistica come la nostra a favore di una società che ancora non si sapeva se avrebbe ottenuto un titolo professionistico. L’assessore allo sport Luca Rizzo Nervo, che è persona squisita, ha riportato la situazione in una condizione di normalità. Possiamo partecipare ad un tavolo a patto che le posizioni siano chiare e che nessuno sia escluso".
Che cosa intende per posizioni chiare?
"Nonostante tutti sappiano che la gestione dell’impianto è una perdita, ho visto troppo interesse sulla questione da parte di chi deve preoccuparsi di altro. Se Romagnoli e i suoi soci vogliono provare a farsi legittimare come Fortitudo, dovrebbero pensare a costruire una squadra di un certo spessore e la nuova società dovrebbe preoccuparsi di come tornare in serie A il prima possibile. Invece, è da un mese che si occupano più di PalaDozza che di altro".
Che linea seguirebbe?
"Quando io sono entrato nel mondo dello sport ho subito impegnato 4 milioni di euro, poi ho cercato di allestire una squadra competitiva ingaggiando "nomi da Virtus" come Charlie Smith o Eric Brunson e ho ottenuto la gestione della Futurshow Station 6 anni dopo. Qui si vuole spendere il minimo per la squadra e ci si impegna solo per il PalaDozza, considerandolo una risorsa per il progetto. I casi sono due: o pensano di far pagare ad altri le passività, oppure si aspettano una sperequazione dal Comune in altre operazioni. Se sgomberiamo il campo da tutto questo e facciamo sport per fare sport, allora possiamo esserci, altrimenti non è una cosa che fa per noi".
Condivide la posizione del Comune di ricomprendere anche Sacrati nel dialogo?
"Sacrati ha gestito in modo sciagurato alcune situazioni tra cui questa ed è una persone dalle abitudini molto diverse tra le mie, ma in due anni per la Fortitudo ha speso 14 milioni di euro. Inoltre il mutuo da 10 milioni di euro non lo ha fatto lui, anche se ne conosceva l’esistenza dal bilancio. Non ha fatto fallire la società e sta cercando di sistemare tutti i debiti. La vicenda della Fortitudo ha molte analogie con quella Virtus ’34, dove c’era chi voleva tutto senza spendere nulla. E’ chiaro che Sacrati deve partecipare, così come a mio parere ci devono essere il Comune di Bologna, Luigi Melegari, noi e la Effe Bologna".
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