domenica 26 giugno 2011

Potenza-San Severo: si può. Si deve chiudere entro il 30. Reggio Calabria è l’ostacolo

-Il Quotidiano della Basilicata-
Per il trasferimento del titolo di Legatre in Basilicata è rush finale
La notizia è che San Severo vorrebbe ridimensionare i suoi piani. Dopo la retrocessione dalla Lega Due, la società di proprietà dell’imprenditore dei giocattoli Mazzeo (ha aperto un punto vendita anche
da queste parti, a Tito) avrebbe deciso di mettersi all’opera al massimo in una B Dilettanti, rinunciando al dirittoacquisito sul campo di disputare la prossima Legatre (l’ex A Dilettanti). L’operazione tecnicamente viene chiamata traslazione di titolo sportivo. Si tratterebbe del frutto della scissione, da parte della società pugliese, del ramo Senior dal ramo Junior. In parole povere, le giovanili restano a giocare in Puglia, la prima squadra trasferisce il proprio titolo in una regione compresa nelle macroaree volute dalla Fip (ossia, nella zona sud, dalla Campania alla Sicilia). Di fronte alla dirigenza pugliese (peraltro assai contestata dal popolo degli internauti, fedeli ai colori del club dauno) si sono presentate nei giorni scorsi diverse possibilità: la prima avrebbe potuto far capo alla città laziale di Scauri, se non fosse stato per l’impossibilità di mettere in pratica un’operazione del genere uscendo fuori dalle Macroaree di cui si diceva. Ecco quindi che laseconda possibilità si è manifestata con Salerno: in riva al golfo sistavano per fondere le due società di C1 (al momento un passaggio più difficile di quel che sembrava),ma in ogni caso dopo un breve conciliabolo si è deciso di soprassedere, perchè Mazzeo non vuole mortificare del tutto le ambizioni di una squadra che comunque l’anno scorso era in Serie A. Anche Reggio Calabria ha manifestato interesse e dal punto di vista della cultura sportiva, dell’impiantistica e anche delle possibilità economiche, sembra non esserci partita per nessuna altra concorrente, tra le quali spicca il nome di Potenza. La società pugliese ha buoni rapporti con quella dell’Invicta e di fronte alla possibilità di “fare un favore” a qualcuno, non si tirerebbe indietro dal sedersi al tavolo con la compagine lucana. Quest’ultima, lo ricordiamo, si è momentaneamente trasferita a Melfi, ma ha la sua sede naturale a Potenza, città nella quale i massimi dirigenti del club (Colangelo e Blasi, oltre a Cassotta) vorrebbero evitare una cosiddetta guerra tra poveri con la Potenza ‘84. Società, quest’ultima, della quale sono anche partecipi- dall’epoca in cui i due sodaliziavrebbero dovuto fondersi in un’unica realtà - proprio i tre citati dirigenti. San Severo, con una sorta di patto tra gentiluomini, ha dimostrato la volontà di attendere qualche ora le decisioni che matureranno in Basilicata. Poche ore, però, dal momento che qualsiasi operazione di questo genere va perfezionata entro e non oltre il 30 giugno. A Potenza adesso serve un atto di coraggio: bisognerà mettere su, anche in poco tempo e pure senza alcun crisma ufficiale (da rinviare ad un secondo momento), un gruppo dirigenziale di almeno una decina di persone che possa impegnarsi ad affrontare la Legatre. Un gruppo che potrebbe sintetizzare le forze maggiori dei due sodalizi e comunque quanti hanno la voglia di non abbandonare il basket che conta. Si tratterebbe, in parole povere, di “sacrificare”una delle due società (presumibilmente quella che ha una maggiore esposizione debitoria). Tutto entro poche ore: l’operazione non è impossibile. Occorre solo osare.

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