giovedì 23 giugno 2011

Mercato, un'impasse da sbloccare

 -Il Resto del Carlino

 Ebeling ha cominciato a mettere le mani sul mercato ma senza la risposta di Collins, qui con Dalmonte, non si procede

«Sto lavorando nell'ufficio della Baia, a circa 150° gradi all'ombra in attesa di avere il mio computer nella nuova sede». La prende con filosofia John Ebeiing: abituato ad essere un lottatore sul campo, il nuovo diesse delia Scavolini Siviglia non si spaventa certo per i disagi di un trasloco in via di risoluzione. «Queste prime due settimane sono state importanti: prima Dalmonte io conoscevo solo professionalmente, devo dire che ho scoperto una persona profondamente onesta. Le mie idee di squadra sono simili alle sue - continua Ebeling - : un gruppo che difende fortemente sa vincere anche quando è ultimo nelle statistiche d'attacco. Ma è chiaro che vogliamo diventare più competitivi anche dall'altra parte del campo». Si era parlato anche di una squadra più prestante sotto il profilo atletico: «Inutile spendere adesso parole quando sappiamo bene che una squadra è come un puzzle: se il n.4 è atletico, il n.3 dovrà avere caratteristiche diverse, più tecniche, perché la pallacanestro è fatta di tante componenti che devono funzionare all'unisono. La verità è che in questo momento stiamo solo guardando decine di video e ci stiamo confrontando su cosa ci piace perché siamo bloccati dalla questione-Collins. Fino a che non abbiamo il suo sì non possiamo muoverci perché Andre occupa la posizione di comunitario: se non dovesse venire, allora cambia tutto, anche le scelte ipotizzate fin qui». Come mai tutto questo tentennamento? «Noi vogliamo lui, e lui vuole tornare: prima o poi ci metteremo d'accordo». Come vi state orientando sulle altre decisioni? «Non nego che daremo un'occhiata ai draft dei 25 giugno, ma è indubbiamente un vantaggio riuscire a prendere americani che hanno già assaggiato la realtà europea, sia sotto il profilo tecnico che umano: perché riduci i rischi di ambientamento - spiega John- che è poi quello per cui certi giocatori che funzionano in America non funzionano una volta attraversato l'oceano. Non sono tutti come me, che ho eietto l'Italia come mia patria e non torno in Usa da ormai due anni». Situazione di impasse, dunque, in casa Vuelle: entro la fine della settimana però la società vuole sbloccare il suo mercato

Nessun commento:

Posta un commento