lunedì 27 giugno 2011

Hairston, nodo biennale

-La Nazione-
Euroleague.net
Progetto, organizzazione, squadra. Poi bisogna mettere nero su bianco. Premessa necessaria per arrivare a parlare di una delle questione più complesse del mercato biancoverde: la questione Hairston. Solo un flash back per dare un senso alla storia: Malik è stato strappato alla Nba, quando molti agenti dicevano che sarebbe stato impossibile vederlo in Europa, ma lo sviluppo che ormai la Montepaschi garantisce da anni su ogni giocatore può aprire porte apparentemente blindate. Hairston è stato preso, 'sano' salvo poi scoprire che aveva non un'ernia ma due: alla schiena e all'inguine. E' stato rimesso a nuovo, con pazienza e successo, risultato quasi scontato quando lo staff medico della Montepaschi si mette all'opera. E' stato messo, in sostanza, nelle condizioni di poter giocare al meglio delle proprie potenzialità. Che sono tante. Ed è stato ridiscusso il suo contratto: da uno a due anni. Cosa sta succedendo adesso? Stando alle ultime indiscrezioni, Minucci avrebbe proposto al giocatore un'ulteriore estensione del contratto. Insomma: la Montepaschi crede nel giocatore e quando una società crede in qualcosa la prima cosa che fa è quella di investire. Altri due anni, tanto per mettere quel nero su bianco di cui sopra: patti chiari e amicizia lunga, insomma, o quantomeno biennale. Soluzione che presuppone tanti ragionamenti. E' questo il nodo di mercato da sciogliere. Perché il 'discorso complesso' su Hairston così classificato da Minucci qualche giorno fa, nient'altro è che una strategia per trattenere il giocatore a lungo. Hairston, dal canto suo, deve fare molte valutazioni tra cui quella di giocare in una squadra che prova a garantire successi a discapito di minuti. Giocare sempre e tanto sono due eventualità che raramente vengono concesse da un 'top club'. Si, è vero, Diamantidis gioca tanto nel Panathinaikos ma Hairston non è ancora a quel livello, per quanto le sue potenzialità siano per livelli del genere. La squadra prima di tutto. Il progetto prima di tutto. Concetti che, parlando di Siena, non vengono mai a noia. Concetti che Hairston deve condividere e accettare. Almeno per altri due anni se vuole giocare a Siena.

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