lunedì 27 giugno 2011

Curioni: «Assigeco, se serve restiamo in LegaDue»

-Il Cittadino-


Voglia di “Lega3”, sicuro. Ma pronti a restare in LegaDue, se non ci fossero alternative. A pochi giorni dal 30 giugno, termine per l’iscrizione al secondo campionato nazionale, il patron dell’Assigeco Bpl, Franco Curioni, conferma la prescelta via del ridimensionamento per il futuro del club, ma tiene aperta la porta a un passo indietro.«Se il 30 giugno non dovessimo avere tutte le garanzie che la nostra richiesta di scendere nel Campionato di Sviluppo venga accettata, piuttosto che ripartire dalla C2 rifaremmo la LegaDue. A modo nostro, ovviamente, compresi i giovani stranieri, come Pastusena o Sant-Roos (quest’anno in Serie C con la “cantera” dell’Oltrebasket), che in alcuni casi per passaporto tra i dilettanti non potrebbero giocare. Ma la nostra intenzione resta di non iscriverci e di fare la “Lega3” anche se abbiamo dovuto prenderla “obtorto collo”». L’ultimo riferimento è al “no” con il quale l’ultima assemblea delle società, una decina di giorni fa, ha bocciato la richiesta di una deroga alla capienza minima dei palasport; quella che, per inciso, avrebbe consentito all’Assigeco di rimanere in LegaDue ma di disputarla al “Campus” di Codogno, oggi lontanissimo dal minimo di spettatori (2500) preteso dai regolamenti. La volontà di tornare comunque a giocare nella vecchia ma angusta “casa” codognese aveva quindi già spinto Curioni a domandare il permesso di scendere di categoria prima del verdetto sulla deroga e delle sfumate garanzie di sostegno economico e promozionale chieste a Lodi per rimanere al “Castellotti”: ma dopo il primo “via libera” del consiglio federale, il club rossoblu deve ancora dimostrare appieno con l’apposita documentazione di possedere i requisiti necessari per abbandonare la LegaDue senza dover passare dalla cessione dei diritti. «Aspettiamo il 30 giugno», ripete Curioni, che qualora in extremis dovesse decidere di rimanere in LegaDue dovrebbe rinunciare al ritorno a casa e richiedere a Lodi la disponibilità del “PalaCastellotti” di via Piermarini, che “freddo” (come risposta di spettatori) o meno resta a oggi l’unico impianto in provincia con la capienza necessaria per ospitare le sfide del secondo campionato professionistico nazionale. Il numero uno rossoblu, però, resta tanto convinto dell’opportunità di tornare tra i dilettanti quanto fiducioso sulla possibilità di risalire comunque di livello entro breve tempo: «Credo che entro uno o due anni la LegaDue possa diventare un torneo dilettantistico e in questo caso noi ci torneremmo - riflette -. La crisi economica, d’altronde, è disarmante: ci sono tante società in difficoltà e in questo modo, tra le altre cose, si risparmierebbe sui contributi. In fondo, peraltro, ci sono più club professionistici in Italia che nell’Nba: e non credo che si possa continuare a permettersi di avere 32 squadre professionistiche». Dietro l’angolo, però, c’è il futuro prossimo. E per l’Assigeco, riabbracciato Simone Lottici in panchina, dopo il 30 giugno bisognerà lavorare per costruire la squadra, in qualunque serie giochi: «Non vogliamo stravolgere il roster e costruirlo ex novo, quindi cercheremo di tenere più giocatori possibili, ma anche in questo caso tutti aspettano il 30 giugno - chiosa il presidente, convinto che il ritorno di Lottici sia una garanzia convincente per molti -. Sicuramente, avendone la possibilità, alcuni atleti opterebbero per fare la LegaDue, ma una buona base resterebbe anche scendendo nel Campionato di Sviluppo: ma è prematuro fare nomi». Si vedrà: il 30 giugno, in fondo, è proprio dietro l’angolo.

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