giovedì 1 settembre 2011

Bennet, Leunen gia' in forma: 'Che esperienza sara' la Eurolega'


- La Provincia -
In due anni ha saputo conquistarsi l'affetto del pubblico del Pianella e la stima di tutti coloro che abbiano avuto l'occasione di avere a che fare con lui. Giocatore di classe testimoniata da queste due felicissime stagioni, Marty Leunen è anche - come in buona sostanza tutto il gruppo Bennet - una persona decisamente gradevole. Una conversazione con lui non può che partire dalla recente estate, che per Marty ha fissato un importante "paletto": «Sì, mi sono sposato, non sono state vacanze qualsiasi come gli altri anni, le ho passate a San Diego ma prima c'è stato questo passo importante". Il resto della famiglia Leunen - con la moglie Caitlin ci sono Gavin di tre anni e il piccolo Prestin, di nove mesi («se dorme? Sì, tutto ok, siamo fortunati») - al momento è ancora negli Usa, ma si riunirà a Marty la settimana prima dell'inizio del campionato, giusto dopo la Supercoppa di Forlì («sarebbe bello arrivassero per festeggiarne la vittoria...») per passare tutta la stagione a Cantù: «Ci troviamo bene davvero, anche loro, almeno Caitlin e Gavin, Prestin è ancora troppo piccolo, stanno bene qui, ci sono stati tutto lo scorso anno ed è importante che tutta la famiglia possa restare assie- me». Leunen ha l'aria meno "tirata" delle ancora recenti finali scudetto quando, secondo Sam Bianchi, era tre o quattro chili sotto il giusto peso: «Ora sono un paio di chili, anche meno, sopra il mio standard, ma all'inizio della preparazione va bene così, se ne vanno in fretta e non me li porterò addosso quando inizieranno le partite». Efficienza fisica quindi fuori da ogni dubbio, quanto alla crescita tecnica che Marty ha avuto in queste due stagioni canturine è lui stesso che ce la illustra: «Credo di essere migliorato ad esempio nella rapidità dei movimenti con la palla, in particolare nella velocità di chiusura del palleggio per poi arrivare al tiro, in generale nel ball handling. Ma anche nella lettura delle situazioni sul campo, insomma credo di essere un giocatore migliore un po' in tutti gli aspetti del gioco». Durante i play off dello scorso campionato Charly Recalcati disse che uno dei punti forza di Cantù stava nel fatto che c'erano almeno quattro o cinque giocatori - Leunen tra questi ovviamente - che potevano e "sapevano" iniziare i giochi di squadra, aggiungendo così imprevedibilità ai vari schieramenti della Bennet. Ora non ci sono più Green e Tabu, ma non cambia nulla sotto questo aspetto con Basile, Cinciarini e magari anche Lighty: «Ma non dipende solo dalle doti individuali di ognuno di noi; conta soprattutto quel che il coach ci chiede e sta a noi interpretare al meglio quello che lui vuole si faccia in campo. La cosa più importante è non essere egoisti nel gioco, saper passare la palla è poi sicuramente fondamentale, come capire come giocano i compagni. E poi conta soprattutto il fatto che ognuno di noi vuole vincere e per arrivare a questo diventiamo tutti capaci di fare tutto». Chiudiamo parlando di Eurolega; alla vigilia delle finali scudetto Leunen ci disse che il raggiungimento della prima competizione continentale avrebbe avuto ancor più valore perché alla Bennet l'avrebbe disputata il gruppo che l'aveva conquistata. Ora Marty conferma questo aspetto, mentre per quanto riguarda il lato tecnico dice che «sarà una sfida impegnativa, una 'tough challenge', per noi ma al tempo stesso una grande esperienza. Dovremo fare del nostro meglio per vincere le partite perché ci troveremo di fronte tutte squadre assai ambiziose».

 

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