martedì 30 agosto 2011

Pini: Trenkwalder, gruppo unito e umiltà per non mollare mai

-L'Informazione di Reggio Emilia-

Estate piena d’insidie. Giovanni Pini non porterà i recenti mesi estivi tra i migliori ricordi del 2011. L’inizio della fastidiosa fascite plantare ha portato il “rosso” della Trenkwalder a rinunciare al campionato europeo U19 che il giocatore teneva molto.
Ai fastidi fisici, Pini ha inoltre dovuto far fronte alla seccatura della Maturità chiusa male con la bocciatura, che lo costringerà ad una nuova stagione col doppio impegno agonistico e scolastico.

Pini, quanto ha inciso la bocciatura alla Maturità sull’inizio della nuova stagione?

"Non poco. Questo mi costringerà a dover di nuovo prendere in mano i libri per far fronte al doppio impegno".

Come conta di risolverlo?

"Al mattino non andrò a scuola, dato che dovrò allenarmi con la Trenkwalder perché voglio giocare una stagione da protagonista. L’esame di Maturità al Liceo Psicopedagogico lo farò da privatista".

Fisicamente come sta?

"Spero d’aver intrapreso la giusta strada ed iniziare a sentirmi meglio".

Com’è nato il problema alla fascite plantare?

"L’utilizzo di plantari che non andavano bene mi ha procurato molte difficoltà". Sono andato ai raduni azzurri in Nazionale ma non stavo bene. Mi è venuta un'infiammazione che non mi ha dato tregua e che mi ha costretto a rinunciare all’impegno continentale in Spagna.

Ora come va?

"Sto leggermente meglio. Ogni tanto accuso qualche dolore ma è sopportabile. Dovrò prestare attenzione cercando di ridurre i carichi di lavoro evitando possibili ricadute".

Poi il ritorno in sella ed il via alla nuova stagione, com’è la nuova Trenkwalder?

"Abbiamo un gruppo unito con tanta voglia di lavorare, di sbattersi e che va nella stessa direzione. Sono convinto sia un buon punto di partenza".

Lei da da dove riparte?

"Dal buon finale di stagione e dalla tanta voglia di far bene per crescere giorno dopo giorno".

In campo quale ruolo occupa?

"Vengo utilizzato sia come secondo che come primo lungo, ma qui incontro maggiori difficoltà dato che dovrò fronteggiare giocatori più grossi e prestanti fisicamente".

La Trenkwalder ha un punto di forza?


"Sì. Difende in modo energico e la forza trovata dovrà esserci di aiuto anche nella fase offensiva".

Quanto pesano i fardelli negativi dell’ultima stagione?
"Non peseranno. Anzi, è dal buon finale di stagione che bisogna ripartire per nuove missioni".

Si rende conto che la Trenkwalder farà il salto di qualità solo nel caso in cui i giovani sapranno confermarsi all’altezza del primo quintetto?

"Siamo tutti consapevoli dell’occasione che sta capitando sotto il nostro naso. La società ha ritenuto affidarci questa chance e toccherà a noi prenderla al volo e sfruttarla al meglio".

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