martedì 30 agosto 2011
Federico Bolzonella un varesotto a Cantù: "Qui sarà un'esperienza speciale"
-La Provincia di Como-
"So' che dovrò tappare i buchi ma spero dì avere la possibilità di dire la mia"
Un varesino a Cantù: Federico Bolzonella nella città sotto il Sacro Monte ci è nato e lì ha debuttato in Al. Poi, lasciata Varese, esperienze a livelli diversi, le ultime a Casafpusterlengo, Imola -con il guaio di un infortunio ormai pienamente superato- e, nell'ultima stagione, a Piacenza in A dilettanti. Ora l'approdo alla Bennet, ed è lo stesso Bolzonella a raccontarlo: «E' una storia, la mia con Cantù, che parte un po' da lontano: avevo avuto contatti tre anni fa e pure lo scorso anno, con l'interessamento da parte di Bruno Arrigoni. La prima volta decisi di rispettare il biennale che avevo in corso con Casalpusterlengo, lo scorso anno è stata la stessa cosa, ora però a Piacenza il discorso si era chiuso». Così questa volta eccolo a Cantù... «Ho scelto di venire qui per essere a fine stagione un giocatore diverso, migliore, avendo la possibilità di allenarmi con gente che l'anno scorso ha giocato la finale scudetto, insomma praticamente al massimo del basket italiano». Federico parla degli allenamenti come della sua competizione: «Saranno quelle le mie partite, mi rendo conto che il mio compito nelle gare vere e proprie sarà quello di 'tappare i buchi', il quotidiano dovrà essere quello di un mio costante miglioramento». Impegno più importante quello degli allenamenti, secondo il nuovo play della Bennet, anche se coach Trinchieri ci aveva detto che «Bolzonella parte alla pa- di ri con Basile», significando che le teoriche gerarchie andranno sempre confermate dal campo. Il giocatore varesino precisa: «Diciamo che non mi faccio particolari illusion1' uanto a tempo impiego, per come è stata costruita questa squadra so che nelle gerarchie non occupo una posizione avanzata... Ciò non toglie che - se se ne presenterà l'occasione io non possa dare ugualmente un contributo alla squadra, prendendo momentaneamente il posto di qualcun altro per qualsiasi motivo, infortuni o cali di forma. Sono uno che crede nel criterio meritocratico nella vita e quindi anche nel basket, e so che Cantù è un club nel quale tutti si ispirano a questo criterio». Insomma, quando sarà necessario Bolzonella ci sarà... «Quel che conta è vincere le partite e per far questo ci vogliono i giocatori più in forma o quelli più adatti in quel momento, starà a me farmi trovare in una di queste situazioni per avere la possibilità di dire la mia». Ci ricordiamo un Bolzonella come play stile 'gestore' del gioco, piuttosto che portato a 'mettersi in proprio', e che potrebbe trovarsi a suo agio in una Bennet che ha come caratteristica una efficace pallacanestro d'assieme; lui ci corregge in parte: «Le due caratteristiche, quella di maggiore gestione e quella - più individualista, penso di non averle entrambe così definite, quel che è certo che le devo migliorare tutte e due. E sarò avvantaggiato dal poterlo fare in una squadra che gioca sia di testa che di atletismo, decisamente completa sotto ogni punto di vista; potermi allenare con giocatori tutti forti ma in modi diversi non può che giovarmi, avrò sicuramente tanto da imparare». Non si può non parlare delle sensazioni di un varesino approdato a Cantù. Federico sorride quando gli chiediamo se ricorda qualcosa del 31 ottobre 2004 ("forse un derby giocato a Varese?") sorvolando sul 106-71 col quale Cantù sbancò Masnago, e lui era in campo in biancorosso, e guarda al presente: «Quando si è presentata la possibilità la prima cosa che ho pensato è stata che sarebbe stata un'esperienza particolare, che oltretutto hanno fatto in pochissimi, quella di giocare da varesotto a Cantù. Sarà sicuramente un'emozione diversa, rispetto ad altri che arrivano qui». Presto per ora per parlare dei due derby, piazzati curiosamente dal calendario due giorni dopo Natale a Varese e a Pasquetta a Cucciago, con quello di andata che segnerà la prima volta da avversario di Bolzonella a Masnago, in quell'impianto dove sono ora sono in corso lavori importanti di ammodernamento. Lui chiude, ridendo, con una battuta: «Certo, il mio primo ritomo lì e con la maglia di Cantù, importanti, tra i quali il mio...» modernamento. Bella storia. E la ristrutturazione dell'impianto magari è stata pensata anche per ritorni importanti tra i quali il mio"
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento