venerdì 29 luglio 2011

FORTITUDO, LA CASA MADRE «Con me e Porelli non sarebbe successo La colpa è di federazione e Comune»

-Corriere di Bologna-

Tesini: «Un disastro che si sta complicando»


«È molto difficile essere ottimismi, perché la situazione invece che chiarirsi si complica ogni giorno di più».

Giancarlo Tesini, presidente della Casa Madre e custode dello spirito della Effe, questa volta la vicenda Fortitudo sembra veramente arrivata in un vicolo cieco. «Noi una scelta l’abbiamo già fatta l’anno scorso sostenendo Giulio Romagnoli quando la Fortitudo fu affossata per le inadempienze di Sacrati. Del resto, è bene ricordarlo, il compito della Casa Madre non è quello di fare la serie A. A questo punto possiamo solo esprimere l’auspicio che prosegua un’esperienza che ha appassionato la città per tutto quello ha rappresentato».

Perché avete abbracciato il progetto di Romagnoli? «Era la soluzione più affidabile. Quella che aveva le condizioni migliori per rilanciare la Fortitudo attraverso una corretta modalità di gestione».

Ma come mai si è arrivati a questo punto? «Le responsabilità sono molte. La Federazione che ha lasciato sopravvivere Sacrati. Pensavamo fosse scontato che decidessero di affossarlo, invece non è stato così. Noi ci sentiamo i titolari del marchio, Sacrati aveva un contratto con noi, ma chi ne aveva la titolarità giuridica eravamo noi. Eppure la Federazione ha impedito a Romagnoli di utilizzare la parola Fortitudo. In questa maniera si sono complicate ancora di più le condizioni per un rilancio della squadra».

Anche il Comune di Bologna ha qualche responsabilità? «Certo. Il Comune ha tentennato, ha preso tempo in questi anni senza assumere decisioni. Ai miei tempi sarebbe stato impensabile. Vede, io sono stato presidente della Fortitudo quando il presidente della Virtus era Gianluigi Porelli. In quell’epoca sia da parte della federazione che da quella del Comune c’era un modo di gestire lo sport molto più rispettoso e professionale».

Adesso quali sono le possibilità? «Ogni giorno che passa tutto si complica sempre di più. In più, a me sembra che la Federazione ormai non consideri neanche più la vicenda della Fortitudo. Mi sarei aspettavo un impegno molto diverso. Solo pochi anni fa tutto questo non sarebbe mai successo. Devo ammettere che è molto difficile essere ottimisti».

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