La Repubblica -
Romagnoli tira dritto, dopo il ni della Federazione. Squadra e società sono di Bologna (Ferrara non c'entra più, ed è l'unica certezza incassata): solo che non possono chiamarsi Fortitudo. E quello servirebbe tanto, per offrirsi sulla piazza... Il presidente del Basket Club Bologna, che presto cambierànome, però non ha dubbi. «Vorrei far notare che abbiamo sede in via San Felice 103. È come se ci avessero cambiato il cognome, mail dnarima-ne lo stesso. Al momento non è stata accolta la nostra richiesta. Ma non ci fermeremo». Sarà Aquila, senza dubbi. «Faremo basket professionistico coi colori biancoblù e la Effe sulle maglie. I piani non mutano. Dopo l'intoppo, nessuno si tireràin-dietro. La Società Ginnastica Fortitudo è con noi». Romagnoli vaavantiperlasuastrada, né ipotizza più assalti alla 103 di Sacrati, per unire le forze. «Con lui s'è parlato fino al 25 giugno. Per quasi un anno. Ha fatto altre scelte. Sta bene a lui e a noi. Piuttosto, è curiosa quella storia della diffida di usare il marchio da parte loro. Si ripete solo a mezzo stampa, perchè a noi non è mai arrivato niente. Siamo sereni: parliamo di Effe scudataavendo il pieno avallo dell'unico titolare, laSG. Se sono così sicuri di quel che dicono, si facciano vivi coi possessori originali». Con la settimana si partirà pure a fare la squadra. «Oggi vedo Markovski, ci confronteremo e valuteremo quel che ci ser- ve. Zare hainiziato alavorare per formare un gruppo che saprà divertirci e per far ritrovare alla gente il piacere della pallacanestro giocata, finalmente, coi simboli che ha sempre amato». In queste ore è in agenda pure l'incontro con l'assessore Rizzo Nervo. «Altro snodo importante -chiude Romagnoli - e chiariremo una volta per tutte la questione sul PalaDozza. Sereni, anche se molto stupiti dalla posizione di un'amministrazione che prima ci prescrive l'ottenimento del titolo di Legadue, ma poi esprime dubbi, una volta che questo è arrivato, con grandi sacrifici. Ci pare d'averfatto qualcosadi importante per la città e riteniamo di meritare maggior sostegno».
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