martedì 28 giugno 2011

Costa: così Pavia perde la Lega3

-La Provincia pavese-

«Ripescaggio possibile, ma servono soci. Da solo non faccio neanche la B2»




La Paul Mitchell rischia di cadere proprio sul traguardo. La LegaTre è a un passo visto che Pavia è seconda tra le ripescabili e nelle tre serie sopra la B2 non mancano le società a rischio chiusura, ma il mancato rientro di Gian Marco Bianchi ha destabilizzato l’ambiente. L’ex presidente della Pavia di LegaDue aveva detto, dopo la retrocessione della Paul Mitchell in B2, di voler tornare a occuparsi di basket in città, dopo una stagione da dirigente a Casalpusterlengo, ma due settimane fa ha cambiato idea. Bianchi ha spiegato di voler lasciare per dedicarsi alla famiglia, dopo la morte del figlio avvenuta un anno fa, e perché non aveva trovato in città quell’entusiasmo che si aspettava di fronte all’ipotesi di fare la LegaTre, ma ha garantito di continuare a sostenere la società attraverso i suoi sponsor. Un impegno concreto, ma non sufficiente per il presidente Erardo Costa, che si aspettava di averlo al proprio fianco per il mercato e per affrontare le spese impreviste, perché l’impegno di uno sponsor non va oltre quanto scritto sul contratto mentre un socio gestisce in prima persona il club. «Io da solo non posso affrontare un’altra stagione a questi livelli, soprattutto in caso di ripescaggio in LegaTre perché per fare quel campionato bisogna costituire entro il 5 luglio una società di capitali – spiega Costa –. A spanne servono circa 200 mila euro in più della scorsa stagione, una cifra che non ho e che non abbiamo raccolto. Bianchi mi avrebbe aiutato anche a contattare possibili nuovi sponsor, perché la società ha bisogno di crescere dal punto di vista economico, ma anche sul piano organizzativo e gestionale». Il Club dei Cento non ha portato i frutti sperati. «Finora ha risposto solo una decina di persone, ma tutte con contributi da duemila euro – spiega Costa –. Noi speravamo di raccogliere più aiuti dalla città e adesso il tempo stringe». In queste condizioni Pavia perderà la LegaTre e pure la B2. «In questo momento – continua il presidente – posso fare solo un campionato di serie C e dal momento che non è facile trovare una squadra con cui scambiare il diritto di B2, si rischia di fare due passi indietro ripartendo dalla C regionale. Io però non voglio che accada per cui se capirò che non abbiamo i fondi per la LegaTre porterò il titolo sportivo al sindaco, perché abbiamo presentato la domanda di ripescaggio e pagato i 10mila euro previsti. A quel punto dovrà essere il sindaco a trovare la società in grado di reggere il peso della LegaTre, mentre io continuerò a occuparmi soltanto del settore giovanile». I tifosi vivono con preoccupazione la situazione incerta in cui si trova il basket. «Noi – dice Marco Tavernini, del gruppo Gioventù Longobarda – speriamo che Bianchi rientri a pieno regime nella dirigenza. Lui è l’unico che può garantire un futuro alla squadra». Il direttivo del gruppo ultrà ha anche scritto una lettera alla Provincia pavese per esprimere il sostegno a Bianchi: «La scelta del nostro ex presidente a non rientrare con responsabilità di rilievo nella società, non può che rammaricarci – si legge – ma siamo consapevoli del fatto che la battaglia che lo vede impegnato ora, dopo la morte del figlio, è assai più complessa di tutte quelle che ci ha visti combattere fianco a fianco per dieci anni. Se anche in passato ci siamo trovati a non condividere alcune scelte, non è mai venuto meno quel reciproco rispetto di cui andiamo orgogliosi. Ci auguriamo che Bianchi ritrovi l’entusiasmo per tornare a occuparsi di basket a Pavia»

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