giovedì 30 giugno 2011

Capicchioni: Non posso sempre pagare io

- La Voce di Romagna -
Non è più tempo per i salvatori della patria. Tutti, però, speravano che Luciano Capicchioni anche questa volta ci mettesse una pezza: il gestore del settore giovanile, che ora perderà tutti i parametri dei suoi ragazzi dopo la liquidazione della prima squadra, non ha ritenuto giusto mettere ancora mano al portafogli salvando una creatura ormai profondamente malata. “C’era poco da fare, la soluzione era comunque negativa e portava da una parte alla cessione del titolo e dall’altra alla liquidazione. Prestiti personali? Li ho già fatti e devo ancora avere indietro. Non è una bella figura per nessuno, ma soprattutto per chi negli anni ha contribuito a fare il bene della pallacanestro a Rimini”. E’ evidente, il riferimento di Lucky a Corrado Sberlati, dal quale, nel 2002, aveva ricevuto il testimone del sodalizio biancorosso.
Vivaio
E così, mentre Sacrati continua a telefonare promettendo di portare 650 mila euro per un titolo di LegaDue che teoricamente, fino alle 12 di oggi, esiste ancora (...), Luciano tenta di scrutare il futuro ma, in questo momento, non può che ammettere la delicatezza della situazione. “Ora come ora Rimini è senza una squadra senior di basket - è amareggiato Lucky -. La colpa è di tutti. Della città che non aiuta, dei riminesi che pretendono e non danno, degli amministratori che hanno speso più di quanto potevano. E’ da settimane che stiamo provando a rilevare un titolo di A o B Dilettanti, ma ci vogliono soldi, non è mica gratis. Mi sento in continuazione con gli Amici del Basket e Moreno Maresi, ma non so se il gioco valga la candela. Col settore giovanile andremo avanti, i ragazzi resteranno tutti (o quasi)ho parlato personalmente con ognuno di loro, e ci chiameremo Crabs 1947 Asd”.
Anno sabbatico?
Le probabilità di un anno sabbatico quindi sono alte, anche se il titolo di B Dilettanti del Gira Ozzano è li, pronto per essere rilevato (servono circa 50-80 mila euro). Il problema è che forse si sono fatti male i calcoli, visto che c’è tempo fino a oggi per effettuare un’operazione del genere. Dopodiché resterà solo la speranza che la Fip, su richiesta di una nuova Srl appositamente creata, conceda al futuro Rimini Basket di iscriversi a un campionato dilettantistico (C Nazionale?) per meriti sportivi o della piazza. “Sono tutte possibilità, ma io sono molto stanco, Rimini mi ha deluso - è abbacchiato Lucky -. C’è il rischio, facendo le cose in fretta, di essere troppo precipitosi: magari ci prendiamo un anno di sosta e poi, la prossima estate, ci compriamo un titolo di Lega Due visto che c’è sempre qualcuno in difficoltà. Con quali soldi? Con quelli di eventuali investitori, c’è tempo un anno per trovarli”. Luciano Capicchioni non è il salvatore della patria, non è un benefattore, ma magari potrà evitare la totale scomparsa del basket a Rimini. E’ lui, da uomo d’affari navigato e intelligente, che deve cercare di unire il tessuto imprenditoriale riminese per ricreare un qualcosa che dia un senso a questa orribile morte. Sarebbe già qualcosa, in questa giornata tristissima. Una stilla di speranza dentro un tunnel che più cupo non si può.

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